da Stefano Marchiori | Mar 20, 2021 | Commissione Culturale, Gruppi, Pagine Varie, Sezione
Il titolo “La flora endemica minacciata delle montagne italiane” anticipa suggestioni e riflessioni sulle parole endemismo, minaccia e montagna. Gli autori trattano un tema specifico della Biodiversità, oltrepassano la percezione d’insieme del manto vegetale e colgono i particolari floristici come una lente di ingrandimento.
Scorrendo le pagine del libro diventiamo osservatori dell’ambiente. Il paesaggio, i colori e le forme ci avvicinano alla Botanica e cresce il desiderio di saperne di più sulla flora e sulle interazioni presenti con l’ambiente circostante. In ogni area scopriamo come sono fatte le diverse specie, di cosa hanno bisogno, come sono collegate tra di loro e quanto siano vulnerabili.
Le specie floristiche sono fortunatamente così tante e si è deciso che questo volume si limitasse a considerare, per numero e complessità, solo quelle endemiche. La scelta è mirata a suggellare specificità e legame esclusivo con il territorio, componendo un forte rapporto identitario. I territori di montagna, per morfologia e composizione, racchiudono singolari situazioni climatiche, altitudinali e di esposizione tali da consentire la vita a specializzazioni che arricchiscono lo scrigno della biosfera.
Questa straordinaria e singolare caratteristica è anche espressione di una maggiore vulnerabilità ai rapidi cambiamenti climatici. Le condizioni che incidono sull’endemismo sono tante, il problema è ormai planetario, e biologi, studiosi e scienziati di ogni provenienza non fanno che ribadire la gravità della situazione.
La pubblicazione evidenzia come la montagna svolga una funzione rifugio per la flora endemica. Il clima muta e le specie risalgono le sue pendici cercando nuove e più sicure aree. Le piante sono delle “transumanti”, migrano in latitudine e, quando non possono farlo, si inerpicano e guadagnano quota. Così le montagne diventano isole dove costantemente la vita continua ininterrotta a specializzarsi e a evolvere, e noi possiamo diventare guardiani di questi cambiamenti che si interfacciano con la fauna anch’essa presente e mutevole.
da Stefano Marchiori | Mar 20, 2021 | Menu Sito, Senza categoria
il CAI ha svolto una intensa attività di pressione sulle istituzioni. Gran parte delle proposte di modifica sono state recepite, anche se non completamente, e il testo finale è più preciso e meno generico di quello iniziale
La Gazzetta Ufficiale n. 68 del 19 marzo 2021 ha pubblicato il decreto legislativo 28 febbraio 2021, n. 40, recante misure in materia di sicurezza nelle discipline sportive invernali.
il CAI ha svolto una intensa attività di pressione sulle istituzioni, attraverso la predisposizione di un documento assai analitico sugli aspetti della materia che riguardavano più direttamente il Sodalizio, inviato al Ministro dello sport, al Presidente della Conferenza delle Regioni ed ai componenti delle Commissioni parlamentari interessate (Presidenti e relatori in primis).
Gran parte delle proposte di modifica dello schema presentate dal CAI sono state recepite, anche se non completamente nella formulazione proposta ed il testo finale ne è risultato assai più preciso e meno generico di quello iniziale.
Pala, ARTVA e sonda da neve
In particolare, è stata riscritta la disposizione sullo “sci fuori pista, sci-alpinismo e attività escursionistiche” (ora art. 26), prevedendosi l’obbligo (devono) per i “soggetti che praticano lo sci-alpinismo o lo sci fuori pista o le attività escursionistiche in particolari ambienti innevati, anche mediante le racchette da neve, di munirsi di appositi sistemi elettronici di segnalazione e ricerca, pala e sonda da neve, per garantire un idoneo intervento di soccorso”, ma non più con il generico riferimento del trovarsi “in ambiente innevato”, bensì recependo la necessità che, ”per le condizioni nivometeorologiche, sussistano rischi di valanghe”.
E’ stato così recepito il rilievo da parte del CAI, poiché in base alla precedente stesura, anche in un prato innevato, lontano da qualsiasi pendio fortemente inclinato e, quindi, da pericoli valanghivi, l’escursionista avrebbe dovuto dotarsi di tali attrezzature, peraltro già previste dalla precedente normativa (legge n. 363 del 2003, art. 17) per gli sci-alpinisti solo qualora, per le condizioni climatiche e della neve, sussistessero evidenti rischi di valanghe.
L’estensione agli escursionisti (anche “ciaspolatori”) della necessità di dotazioni di soccorso si raccorda con quanto già previsto da alcune leggi regionali ed anche con le regole adottate dalle Sezioni del CAI nello svolgimento delle attività escursionistiche sociali in ambiente invernale che presentasse esposizione a pendii significativi con il connesso pericolo, anche se, mai e ovviamente, in caso di pericolo segnalato come di un certo rilievo.
Il legislatore non ha, tuttavia, nonostante le osservazioni scritte, ribadite nell’audizione, ancora compreso da differenza tra “pericolo” e “rischio” di valanga, in quanto il pericolo qualifica un aspetto oggettivo, in qualche modo misurabile (si può staccare una valanga da quel pendio) con effetti per l’incolumità pubblica, mentre il rischio attiene alla scelta dell’utente di svolgere un’attività in presenza di pericolo (a mio rischio percorro quell’area nella quale ci potrebbe essere un pericolo di valanghe).
Va inoltre ricordato l’articolo 33 che prevede, in caso di violazione della disposizione contenuta all’articolo 26, una sanzione amministrativa da 100 e 150 euro, che può essere comminata automaticamente dai soggetti preposti al controllo.
Su indicazione del CAI è stata altresì migliorata la formulazione delle definizioni delle varie attività sportive già considerate all’articolo 2 e ne sono state inserite ulteriori, così come è stata confermata l’attività dei mezzi di soccorso lungo le piste (art. 25), che dalla bozza iniziale sembrava inibita.
Da ultimo, si segnala che, vista la complessità dei decreti attuativi della riforma dello sport, il decreto-legge approvato dal Consiglio dei ministri il 19 marzo 2021 (c.d. decreto Sostegni), all’articolo 29, comma 10, rinvia l’applicazione delle disposizioni di cui al decreto legislativo n. 40 del 2021 a decorrere dal 1° gennaio 2022.
da Stefano Marchiori | Mar 13, 2021 | Home, Menu Sito, Senza categoria, Sezione
Alla luce del continuo e costante aumento delle limitazioni tese a contrastare la diffusione della pandemia da Covid-19, il Consiglio Direttivo della nostra sezione CAI, nella riunione di martedì 9 marzo 2021, ha deliberato quanto segue:
sospendere il programma delle escursioni sociali in periodi temporali nei quali la nostra Regione sarà definita zona Arancione o zona Rossa.
riprendere l’organizzazione delle escursioni sociali solo ed esclusivamente in periodi temporali nei quali la nostra regione sarà definita zona Gialla o zona Bianca.
consentire la partecipazione alle escursioni sociali esclusivamente ai soci CAI, almeno fintantoché le iscrizioni si potranno eseguire esclusivamente nella modalità on-line.
estendere le adesioni alle escursioni sociali anche ai non soci, solo quando saranno consentite nuovamente le iscrizioni in presenza, presso la sede sezionale.
Si segnala infine che da lunedì 15 marzo e fino al prossimo 6 aprile, la nostra regione entra nella cosiddetta zona rossa. Sono pertanto vietate tutte le attività fuori del proprio comune. La sezione continuerà a rimanere chiusa. Le attività di iscrizione e rinnovo alla nostra associazione, potranno proseguire nelle modalità già in corso.
da Stefano Marchiori | Mar 7, 2021 | Commissione Culturale
Bidecalogo
Linee di indirizzo e di autoregolazione del CAI in materia di ambiente e tutela del paesaggio
(altro…)
da Stefano Marchiori | Mar 3, 2021 | Menu Sito, Senza categoria
Ricordiamo brevemente le modalità di iscrizione/rinnovo per il tesseramento 2021.
PAGAMENTO TRAMITE BONIFICO BANCARIO
E’ possibile effettuare il pagamento a mezzo bonifico bancario
- Beneficiario: Club Alpino Italiano – Sezione di Mirano
- Causale: tesseramento anno 2021, indicando nella causale il NOMINATIVO dei soci per i quali è stato effettuato il versamento
- Banca: Unicredit, Agenzia di Noale
- IBAN: IT97I0200836210000102366404
N.B. inviare l’evidenza del bonifico effettuato all’indirizzo dedicato: tesseramento@caimirano.it
ALTRE MODALITA’ DI RINNOVO
- MIRA – Libreria Riviera
Via Gramsci n.57 Tel. 041 423231 – pomeriggio (chiamare prima)
- MIRANO – Libreria UBIK
Piazza Martiri della Libertà, 12. Tel. 041 435 5707 Orario: 9:30 –12:45 – 15:30–19:30. Chiuso il martedì
Coloro che, avendo rinnovato in modalità on line, sono già in possesso del certificato di avvenuto rinnovo, possono ritirare i bollini presentando il documento presso le due librerie sopra indicate. Per il pagamento nelle librerie, non è previsto il pagamento con bancomat o carte di credito.
I soci con residenza fuori dai Comuni di Mirano e Mira che intendono rinnovare la propria tessera presso le due librerie citate, possono farlo anche in zona arancione, purché muniti di autocertificzione nella quale verrà indicato il tragitto da percorrere e la motivazione dello spostamento.