La nostra missione

L’alta montagna nel suo complesso rappresenta l’ultimo ambiente naturale ancora non completamente antropizzato dell’Europa e del Mondo e riveste, anche per tale motivo, un’importanza assolutamente eccezionale.

La tutela della montagna in tutte le sue più notevoli peculiarità (ghiacciai, acque, creste, vette, crinali, forre, grotte o qualsiasi altro elemento morfologico dominante o caratteristico, vegetazione, popolazioni, animali) è essenziale per la conservazione e, ove possibile, il ripristino della biodiversità degli ambienti montani.

Assumono un ruolo fondamentale a questi fini le aree protette comunitarie, nazionali, regionali o locali, in particolare i parchi e le riserve naturali esistenti.

Per il CAI è fondamentale la frequentazione, la conoscenza e lo studio della montagna in tutti i suoi aspetti sia naturali (flora, fauna, acque, rocce e ghiacciai) sia antropici (cultura, storia, risorse e attività delle Terre Alte).

Il CAI è convinto sostenitore della rete delle aree protette. Ritiene di fondamentale importanza che:

  • il sistema delle stesse debba essere inteso, pianificato e sviluppato quale sistema di rete ecologica senza soluzione di continuità;
  • la rete di aree protette, parchi, SIC (Siti di Importanza Comunitaria), ZPS (Zone di Protezione Speciali) non

debba subire alcuna riduzione di superficie;

  • debba essere dedicata particolare attenzione ai corridoi ecologici, siano essi di primaria o secondaria importanza, onde evitare il formarsi di barriere antropiche che compromettono il collegamento territoriale tra le aree protette e il libero passaggio delle specie.

 

Un delicato ecosistema da tutelare con forza

 

Andare in montagna significa conoscerla e amarla, dunque difenderla. Dietro le apparenze grandiose si nasconde un ambiente delicato e fragile nei suoi equilibri.

Quando il Club Alpino Italiano è nato la montagna incuteva timore, era terra di conquista, di grandiose esplorazioni. Oggi la montagna soffre un turismo di massa, uno sfruttamento indiscriminato di tutte le sue risorse. La tutela di queste risorse, il rispetto e lo sviluppo sostenibile sono un dovere: un dovere che il Club Alpino Italiano, riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente quale Associazione Ambientalista di interesse nazionale, ha nel cuore.

 

Una tutela ambientale intesa come impegno, come “tutela attiva” e non solo “passiva e di semplice conservazione”. L’Agenzia per l’Ambiente e l’Osservatorio tecnico per l’Ambiente sono le strutture che il CAI dedica a questo scopo: costituite da esperti e professionisti, sono in grado di coordinare e promuovere una corretta politica del territorio e di intervenire con progetti concreti, con particolare attenzione alle aree protette.

 

Da anni esiste un organo tecnico, la Commissione Centrale per la Tutela dell’Ambiente Montano, che promuove e coordina tutte le iniziative di monitoraggio e difesa dell’ambiente montano. Ma non c’è tutela senza appropriata conoscenza: studi e ricerche sull’ambiente geologico, faunistico, botanico, forestale e antropico vengono costantemente sviluppati dal Comitato Scientifico Centrale.

 

All’interno del Club Alpino Italiano opera una Commissione Medica. Il suo compito è di formazione e divulgazione. Tiene lezioni di medicina di montagna e organizza incontri. Sviluppa ricerca a stretto contatto con importanti università italiane. Organizza corsi per i gestori dei rifugi sulle tematiche del primo soccorso.

 

In montagna si va anche con la mente. Filmati, concerti, incontri con personaggi significativi dell’alpinismo e altre manifestazioni culturali sono organizzati in tutta Italia dalle Sezioni del Club Alpino Italiano. Un’occasione importante di scambio e incontro per tutti gli appassionati di montagna.

I libri, le riviste e il sito Internet sono una vera miniera di informazioni per chi è alla ricerca di nuovi itinerari e angoli di natura ancora sconosciuti. La “Guida dei Monti d’Italia”, in coedizione con il Touring Club Italiano, una collana unica in Italia, illustra le zone montuose delle Alpi e degli Appennini sia dal punto di vista storico, naturalistico, con informazioni sulle ascensioni e gli itinerari. Oltre alle collane di libri e guide, è d’obbligo citare “La Rivista del Club Alpino Italiano”, che da oltre un secolo informa sulla montagna, e “Lo Scarpone”, mensile di servizio sulla vita del Club, entrambi spediti gratuitamente a tutti i Soci.

 

L’esperienza insegna

La montagna non è un privilegio per pochi eletti. Il Club Alpino Italiano mette a disposizione di tutti il suo patrimonio di conoscenze, attraverso le scuole e i corsi organizzati dalle Sezioni di tutta Italia. Ce n’è veramente per tutti i gusti: dall’escursionismo alle discipline più impegnative, come la speleologia o l’arrampicata su ghiaccio. In ogni caso non occorre essere superdotati per partecipare ai corsi, basta l’entusiasmo e il rispetto per l’ambiente naturale.

 

Gli istruttori insegnano le tecniche di base delle varie discipline, e chi ha “stoffa” potrà diventare un vero esperto e anche un istruttore. E’ importante infatti accostarsi alla montagna con un essenziale bagaglio di conoscenze. Conoscere quale abbigliamento usare, quale attrezzatura impiegare (scarponi, piccozza, corde…), come leggere una carta topografica, come muoversi sulla neve o su di un ghiaione… sono nozioni che è meglio apprendere dall’esperienza di un istruttore.