Parco Nazionale del Gran Paradiso – Rif. V. Sella Escursione di due giorni nei luoghi di Alberto Azzolini

Splendida escursione sociale di due giorni all’interno del Parco Nazionale del Gran Paradiso, in una zona ritenuta tra le più panoramiche e belle del parco.
Lungo l’itinerario si potranno osservare stambecchi, camosci, marmotte, ed ammirare una grande varietà di fiori.
Sarà l’occasione per ricordare l’esempio e la figura di Alberto Azzolini (*), nei luoghi dove lavorò e della sua scomparsa.

DESCRIZIONE DELL’ ITINERARIO

Primo giorno
Dal parcheggio di Valnontey (m 1.666) si traversa su un ponte il torrente (Torrente Valnontey) e si sale sul pianoro dove è situato il giardino botanico “Paradisia”.
Si imbocca la mulattiera per il rifugio (segnavia CAI n° 18) che corre inizialmente lungo la recinzione di “Paradisia”, quindi entra nel bosco di larici e risale la Val Lauson . Il suo percorso è agevole e, con ampi tornanti, si innalza fino a ridosso di una parete rocciosa, in vista di una cascata che riversa le acque nel fondovalle. Al termine del bosco si compie una lunga traversata in diagonale per portarsi a ridosso degli ultimi pendii che difendono l’accesso alla conca dove sorge il rifugio. Con alcuni tornanti si supera il tratto ripido e si giunge nei pressi della case del Parco. Poco più avanti (Alpe Lauson) si incontrano le costruzioni del Rifugio Vittorio Sella – sezione CAI di Biella (m 2.588, dopo circa 3:30 ore dalla partenza).

Secondo giorno
Si parte dal rifugio imboccando il sentiero 18B, in direzione Laghi Lauson. Si attraversa il ponticello a monte del rifugio, si prosegue su una comoda mulattiera, dopo circa 30 minuti di cammino si arriva ad uno dei Laghi Lauson (m 2.656). Ora la mulattiera si trasforma in un sentiero che si inoltra sotto il gran vallone, da dove inizia una discesa su di una ripida cengia. Si supera una passerella in legno ed alcuni scalini in ferro con dei cordini di sicurezza (fare attenzione, specialmente se bagnato). Dopo circa un’ora e mezza di cammino, con vista mozzafiato, si arriva al Pian del Resello (circa m 2.525), il punto più panoramico dell’anello.
Da qui si può ammirare tutta la catena del Gran Paradiso ed i suoi maestosi ghiacciai. Si prosegue per altri 30 minuti e si arriva ai Casolari dell’Herbetet (m 2.442), vecchi casolari di caccia, ora restaurati ed utilizzati dalle guardiaparco per osservazione e ricovero.
Poco oltre i casolari, si giunge al bivio con il sentiero 22G, si prosegue a sinistra verso il fondovalle, sempre lungo una strada di caccia e, dopo pochi minuti, si incontrerà il punto dov’è collocato il masso con la targa a ricordo di Alberto Azzolini. In questo luogo si farà una breve sosta per ricordare e rendere omaggio al nostro concittadino, deceduto in questa zona del parco nel novembre del 1981.
Si riprende il cammino in discesa. Si attraversa un primo ponticello sul torrente Herbetet, si prosegue fino al bivio (m 2.040) per i bivacchi Grappein e Pol. Si prosegue verso valle sul sentiero 22, che successivamente (m 1.763) diventa mulattiera quasi pianeggiante, fino a Valnontey (quota m 1.666) dove si giunge dopo circa 5 ore e mezza di camminata.

COSTI E PREISCRIZIONI

Costo dell’escursione, comprensivo di pernottamento in rifugio in mezza pensione + viaggio in pullman: 120 Euro (da confermare). Sono previsti sconti per famiglie e soci minorenni

Per preiscrizioni e richieste di informazioni, scrivere a: prenotazione.escursioni@caimirano.it
Preiscrizioni in sede a partire da Giovedì 15 Giugno fino a Giovedì 13 Luglio.

I posti disponibili sono limitati, pertanto è consigliato manifestare il proprio interesse con sollecitudine.

Locandina dell’uscita

(*) La nostra sezione CAI è dedicata al Miranese Alberto Azzolini, appassionato naturalista, di professione guardiaparco, morto in servizio a soli 28 anni, il 17 novembre 1981, presso il Parco Nazionale del Gran Paradiso. La morte è stata oggetto di numerose interrogazioni parlamentari del tempo, ufficialmente “conseguenza di un incidente di alta montagna” e comunque in circostanze mai definitivamente chiarite.
È stato premiato con il primo AIRONE D’ORO nel 1982, alla memoria. La sua opera di divulgatore naturalistico ha influenzato e guidato un’intera generazione del miranese.